SANT’ANTONIO
Non lontano, anzi sotto il citato monastero, sorge, in un luogo assai impervio, la Chiesa con l’annesso romitorio andato in rovina.Prima notizia di questo eremo è del 1532» ricavabile dal Capitolo dei monaci Camaldolesi che proprio in questa assise decisero di chiedere la concessione perpetua degli eremi di S. Maria delle Grazie e Sant’Antonio. In questo modesto eremo vi risiedeva il Superiore di tutti gli eremiti sparsi per i luoghi del monte. Oggi la Chiesa è in precaria stabilità ed un rapida visita all’interno ci permette di scorgere un interessante affresco seicentesco nel quale si legge ancora, nonostante l’abbandono, una crocefissione.